Rogo Italpannelli, la procura chiede il giudizio per tre. Maxi risarcimento di 28 milioni di euro

TERAMO – Tre richieste di rinvio a giudizio, una richiesta di archiviazione. A poco meno di un anno dal drammatico rogo della Italpanelli di Ancarano, il titolare dell’inchiesta, il sostituto procuratore Stefano Giovagnoni, ha chiesto il rinvio a giudizio per tre persone appartenenti alla ditta esterna (i due titolari e un operaio) che la mattina del 29 marzo stavano eseguendo lavori di manutenzione con una saldatrice sul tetto della Italpanelli da dove è partito l’incendio. I tre sono accusati di incendio colposo perché con le loro condotte imprudenti avrebbero contribuito senza volerlo a far divampare l’incendio. In particolare, secondo la Procura, nell’eseguire i lavori di manutenzione, la ditta esterna non avrebbe rispettato le direttive della procedura di sicurezza della stessa Italpannelli.
Nel registro degli indagati era finito anche il legale rappresentante della Italpannelli, ma per lui la Procura ha chiesto l’archiviazione. Non avrebbe responsabilità nel disastro perché sarebbe stato proprio lui a redigere le procedure di sicureza poi non rispettate: la sua posizione è stata stralciata e si avvia ad essere archiviata.
L’incendio provocò all’azienda specializzata in produzione di pannellature in pvc e acciaio, conteggiate in oltre 20 milioni di euro di danni, periziati anche dalla compagnia assicurativa. Ad un anno di distanza dal disastro, a ricostruzione dei capannoni ancora non avviata, Generali e il broker assicurativo Assiteca hanno assegnato l’indennizzo risarcendo con 28 milioni
di euro la Italpannelli.